Quella dell’andata
è stata una sconfitta difficile da digerire, sia per il risultato finale, che
mette in serio pericolo la qualificazione ai quarti di finale, sia per la
pessima prestazione fornita in Francia, quasi inspiegabile se comparata
all’ottima partita disputata contro il Tottenham qualche giorno prima.
Come aggiustare le
cose?
Difficile a dirsi, perché il Rennes è tutt’altro avversario rispetto al BATE Borisov e sfrutterà al meglio ogni possibilità di contropiede; Ben Arfa e compagni sono nella posizione ideale per passare il turno e sono i favoriti stasera, sebbene si giochi all’Emirates Stadium: la velocità di Sarr, dello stesso Ben Arfa e di Bourigeaud ci metteranno in difficoltà minuto dopo minuto, soprattutto se il risultato resterà in bilico fino alle battute finali.
Chi si aspetta un Rennes rinunciatario e chiuso in
difesa, tuttavia, rischia di restare deluso.
L’allenatore dei bretoni ha dichiarato apertamente che i
suoi arrivano a Londra con l’intenzione di segnare almeno un gol e che chiudersi
in difesa ad oltranza non è un’opzione da prendere in considerazione; naturale,
data una fase difensiva non impeccabile e soprattutto in conseguenza di quanto
visto in Champions League - dove Roma e Atletico Madrid hanno pagato carissimo
un atteggiamento rinunciatario e troppo conservatore.
Sulla carta, la partita per il Rennes sembra abbastanza
semplice: assorbire la prima onda d’urto che l’Arsenal produrrà ad inizio
partita, abbassare i ritmi e approfittare degli spazi che si verranno
inevitabilmente a creare quando i minuti sul cronometro cominceranno ad
accumularsi e la disperazione prenderà il posto della fiducia, tra gli uomini
di Unai Emery.
Ben più difficile sarà invece il nostro compito: l’obbligo è segnare almeno due gol senza
incassarne, oppure segnarne tre per assicurare almeno i supplementari - il
tutto senza lanciarsi in avanti come dei matti.
La tendenza ultimamente è quella di partire a mille
all’ora e provare a passare in vantaggio quanto prima, come successo contro
BATE Borisov, Huddersfield, Southampton, Bournemouth e anche in occasione della
partita d’andata, per instillare un senso di preoccupazione nell’avversario e
prendere il vantaggio psicologico.
Sebbene Julien Stéphan, allenatore del Rennes, sembri ben
cosciente delle nostre intenzioni, non immagino un altro approccio che quello
iper-aggressivo mostrato durante le ultime uscite all’Emirates Stadium.
La riduzione della squalifica di Alexandre Lacazette ci
aiuterà molto in quest’ottica, perché l’attaccante francese è tra gli elementi
più aggressivi della squadra ed è sempre il primo a mettere pressione ai
difensori e al portiere avversari; la piacevole sorpresa comunicata dall’UEFA
qualche giorno fa rimescola le carte a livello tattico, perché improvvisamente
Unai Emery si ritrova a poter schierare due attaccanti dal primo minuto,
ipotesi accantonata subito dopo la partita d’andata contro il BATE Borisov.
Se schiererà entrambi i nostri attaccanti è tutto da
vedere, tuttavia.
A parte l’assenza di Sokratis, squalificato, Unai Emery
può contare su tutta la rosa e dovrà operare alcune scelte chiave - soprattutto
a centrocampo: il rientro dall’infortunio di Henrikh Mkhitaryan e quello di
Lucas Torreira, squalificato in Premier League, offrono nuove opzioni al
tecnico basco - che potrebbe così tornare ad una difesa a quattro e ristabilire
il 4-2-3-1 che sembra andare per la maggiore, ultimamente.
La scelta più importante, quella dalla quale dipenderanno
tutte le altre, riguarda però l’assetto offensivo: mandare in campo entrambi gli attaccanti fin dal primo minuto oppure
gestire le forze e tenere un asso nella manica, da calare a partita in corso?
Personalmente, opterei per la seconda e terrei
Pierre-Emerick Aubameyang al caldo, pronto ad aggiungere pressione alla linea
offensiva avversaria quando la stanchezza comincerà a farsi sentire; confermare
il 3-5-2 visto contro il Manchester United vorrebbe dire non aver alcuna
opzione tattica in panchina, nessun elemento che possa cambiare volto alla
squadra e creare nuovi grattacapi all’avversario, qualora riesca ad imbrigliare
la nostra manovra in maniera efficace.
Centellinare le opzioni, al contrario, potrebbe rivelarsi
molto importante e ci renderebbe un po’ più imprevedibili, a livello tattico.
Immaginiamo di essere sull’1-0 o magari sull’1-1 dopo
un’ora di gioco e avere Mesut Özil, Aaron Ramsey, Pierre-Emerick Aubameyang e
Alexandre Lacazette già in campo, come potremmo aggiungere ulteriore potenziale
offensivo?
Immaginiamo invece di essere nella stessa situazione ma
di poter mandare in campo Aaron Ramsey e Pierre-Emerick Aubameyang, freschi e
determinati, e di aggiungerli a Mesut Özil, Alexandre Lacazette e uno tra Alex
Iwobi o Henrikh Mkhitaryan - lo scenario per il Rennes sarebbe molto più
preoccupante.
A parte i nomi e i numeri, però, la cosa più importante
sarà l’atteggiamento di chi scenderà in campo e soprattutto la maturità che
(speriamo) dimostreremo nel gestire quella che è senza dubbio la sfida più
difficile della stagione.
Inutile negarlo,
strappare la qualificazione stasera sarebbe un’impresa - anche se si tratta del
Rennes e dell’Europa League - e partiamo largamente sfavoriti rispetto ai
nostri avversari.
Per fortuna il risultato ottenuto contro il Manchester
United ci ha levato un po’ di pressione dalle spalle, visto che il quarto posto
in campionato non è più un miraggio ma una possibilità concreta, e quindi una
potenziale eliminazione in Europa League non sarebbe tanto catastrofica quanto
lo sarebbe stata un mese fa.
Difficile immaginare qual è il piano elaborato da Unai
Emery, allenatore capace di sorprendere ad ogni partita, quindi non ci resta
che aspettare la formazione ufficiale e vedere come affronteremo questa
partita.
Dovessi tirare ad indovinare, la formazione che Unai
Emery potrebbe mandare in campo questa sera, in un 3-4-1-2, sarebbe così
composta: Čech, Mustafi, Koscielny,
Monreal, Maitland-Niles, Torreira, Xhaka, Kolašinac, Özil, Aubameyang,
Lacazette.
Appuntamento stasera alle 20:00 per le formazioni
ufficiali, poi la diretta ed infine le pagelle.
Stay tuned!
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