Da Arsène Wenger a Unai Emery.
Oltre al cambio epocale in panchina, servito all’Arsenal per cercare di
voltare pagina, Sven Mislintat e Raul Sanllehi in estate hanno portato nel nord
di Londra nuovi rinforzi, capaci di avere un impatto immediato col calcio
inglese e dare subito un contributo importante.
Analizziamo, uno ad uno, il rendimento dei nuovi arrivi.
Apps: 40 (29 PL, 7 EL, 3 EFL, 1 FA)
Gol: 2
Assist: 3
Arrivato dalla Sampdoria, dopo il Mondiale in Russia, per una cifra
intorno ai 30 milioni.
Voluto fortemente da Unai Emery, numericamente ha preso il posto di
Jack Wilshere, approdato al West Ham; dalla 3ª giornata prende in mano il
centrocampo e le chiavi della mediana, formando un duo in cabina di regia con
Granit Xhaka.
I due si completano: lo svizzero, regista, statico, alto; l’uruguagio
mobile, dinamico, più incontrista.
Classe 1996, l’Arsenal si è assicurato un key player per i prossimi anni al centro del progetto tecnico di
Emery. Positivissima la sua stagione, con pochissime note negative.
VOTO: 8
Apps: 37 (25 PL, 8 EL, 3 EFL, 1 FA)
Gol: 1
Assist: 2
Vera e propria rivelazione della scuderia bretone, Mislintat pesca una
“gemma” in mediana prendendo un centrocampista dal Lorient (Ligue 2) classe
1999. Sorprende soprattutto in tournée contro le big europee, viene schierato
dal tecnico basco in quasi tutti i match contro le top six della Premier
League.
Ha classe e tecnica per valorizzare la manovra offensiva dell’Arsenal e
sarà, verosimilmente, un punto fermo della squadra che verrà. Ottima
investimento, per soli 8 milioni di euro.
VOTO: 7,5
Apps: 30 (20 PL, 7 EL, 1 EFL, 2 FA)
Gol: 2
Assist: 2
Il profilo del greco viene considerato come ideale per “sopperire” alle
carenze nel reparto difensivo, ancora di più dopo l’addio al calcio giocato di
Mertesacker. Arriva dal Borussia Dortmund, per 16 milioni di euro, ritrovando
così i compagni Aubameyang e Mkhitaryan, con cui già aveva trascorso periodi
ottimi in Bundesliga. Titolare fisso, grintoso e sempre attento, seppur
mostrando pure qualche limite.
Il reparto, con Mustafi, Papa e Koscielny è nettamente migliorato
rispetto allo scorso anno (nonostante gli infortuni di Bellerin e Holding) e
l’arrivo dell’ex Milan e Genoa ha facilitato il percorso in zona Champions.
VOTO: 7
Gol: 0
Assist: 0
Oscurato da Neuer e Ter Stegen in ottica nazionale, Bernd si è rivelato
un portiere di sicuro affidamento, capace di ottimi interventi tra i pali (al
NLD, per esempio) e di una buona tecnica per la manovra bassa palla a terra.
Un portiere moderno, dunque, per l’Arsenal di Emery, che può contare
anche sull’esperienza di Petr Čech nelle Coppe.
Non sarà Lehmann, almeno nel breve periodo, ma le sensazioni sono molto
positive per un suo futuro roseo nel Nord di Londra.
VOTO: 7
Apps: 21 (12 PL, 6 EL, 2 EFL, 1 FA)
Gol: 1
Assist: 1
Contratto annuale per l’esterno difensivo svizzero, arrivato a
parametro zero dopo aver salutato la Juventus.
Avrebbe dovuto rappresentare una valida alternativa a Bellerín ma è
finito per vedersi superare da Maitland-Niles (giustamente) nelle gerarchie in
difesa: chiamato in causa, ha sempre reso con scarsi risultati, evidenziando la
fase calante della sua carriera e una chiara lentezza nei movimenti.
Se non inutile, poco ci manca.
VOTO: 5
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