Skhodran Mustafi dev’essere ceduto.
Come menzionato in un tweet di ieri sera, non è esclusivamente
una questione di qualità del giocatore ma è soprattutto un segnale importante
che il Club deve trasmettere tanto al mondo esterno quanto al proprio interno.
Per anni abbiamo sopportato le “ultime” possibilità
concesse a Manuel Almunia, Denilson, Jack Wilshere, Johan Djourou o Nicklas
Bendtner, tutti rimasti al Club per troppo tempo nella speranza – vana – che
improvvisamente diventassero chissà quali campioni.
L’errore non può essere ripetuto e quindi Shkodran
Mustafi deve partire.
Non è mai piacevole criticare aspramente uno dei nostri,
tuttavia il difensore tedesco è ormai indifendibile e non sembra ci siano più
margini per una sua redenzione; la contro-prestazione sfornata contro il Crystal
Palace è solo l’ultima di una serie lunghissima, l’ennesima prova d’incompetenza
di un giocatore che ci è costato oltre quaranta milioni di euro e non ha mai dato
garanzie.
Arrivato per raccogliere l’eredità di Per Mertesacker e rimpiazzare
il mai convincente Gabriel al fianco di Laurent Koscielny, il tedesco ha finito
per far rimpiangere il brasiliano e lasciare orfano il francese – oltre ad aver
notevolmente alleggerito le finanze del Club.
Come lui, altri dovranno inevitabilmente fare le valigie
per manifesta incapacità: Mohamed Elneny, mai più di un banale comprimario;
Carl Jenkinson, il tifoso che ha realizzato il sogno di una vita; David Ospina,
incapace di scalzare prima un Wojciech Szczesny immaturo e poi il peggior Petr Čech
della carriera ed infine Calum Chambers, stopper suo malgrado.
La maggior parte di queste cessioni saranno in perdita, a
partire ovviamente da quella di Shkodran Mustafi che rischia di portare in dote
una minusvalenza di almeno quindici milioni, ma sono necessarie per voltare
definitivamente pagina e generare i fondi necessari per continuare il percorso
di ricostruzione della rosa.
Cinque cessioni dalle quali possiamo sperare di ricavare
una quarantina di milioni da aggiungere ai fondi esistenti per poter accontentare
le richieste di Unai Emery, al contrario di quanto successo durante il mercato
invernale.
Cinque cessioni attraverso le quali far capire al mondo
intero che i tempi dell’indulgenza senza limiti sono terminati.
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