Anche dopo qualche giorno, resta sempre
un gusto amaro.
Hai voglia a pensare che abbiamo recuperato
uno svantaggio di due gol, che avremmo meritato di portarci a casa i tre punti,
non battere i cugini lascia sempre l’amaro in bocca.
Il secondo gol, tuttavia, è il vero orrore
della giornata e porta la firma, fin troppo conosciuta, di Granit Xhaka. Non
trovo un solo motivo valido per entrare in scivolata come ha fatto lo svizzero,
in area di rigore, contro una squadra i cui attaccanti non aspettano altro che
una folata di vento per cadere; non fraintendetemi, il fallo su Son è stato
netto ma né lui, né Alli, né Kane hanno bisogno del minimo incoraggiamento per
cadere in area di rigore.
Ancora una volta lo svizzero ha commesso
l’errore imperdonabile, la sciocchezza che di solito è opera di un giovane
inesperto, e così il nostro pomeriggio è diventato ancora più complicato.
Ci sono voluti un capolavoro assoluto di
Alexandre Lacazette, attaccante di razza assoluta che non raccoglie abbastanza
elogi, e una combinazione abbagliante tra Mattéo Guendouzi e Pierre-Emerick
Aubameyang per riportare la gara in parità. Il nostro secondo tempo è stato impeccabile
dal punto di vista offensivo così come dal punto di vista dell’impegno e della
voglia di recuperare ma è chiaro che non possiamo più permetterci certi
errori.
L’aspetto più negativo resta il fatto che a
commettere questi errori sono giocatori più che esperti, giocatori che
dovrebbero garantirci appunto una certa immunità da momenti di follia come
quelli visti contro il Tottenham e ad Anfield contro il Liverpool.
Abbiamo concesso due rigori tra i più
stupidi che siano mai stati concessi con errori da principianti, commessi però
da Granit Xhaka e David Luiz, anzichè da uno dei nostri promettenti giovani;
domenica scorsa, con la squadra che ha recuperato il risultato e sembrava
lanciata per completare una rimonta epocale, Unai Emery ha scelto di lanciare
nella mischia Henrikh Mkhitaryan al posto dell’acciaccato Alexandre Lacazette,
ma l’armeno ha deluso profondamente - sprecando alcuni ottimi palloni.
Nonostante la presenza in panchina di Joe
Willock e Reiss Nelson, il tecnico basco ha preferito l’esperienza ed è rimasto
fregato, con l’ex trequartista di Borussia Dortmund e Manchester United che non
ha saputo incidere sul risultato ed ha poi completato il suo passaggio in
prestito alla Roma meno di ventiquattr’ore dopo la fine della partita.
La domanda è semplice: perché non
puntare sui nostri giovani, se i risultati sono questi?
Se davvero devo vedere giocatori che
alternano giocate eccezionali con errori madornali, voglio almeno che siano
giovani e vogliosi, che possano imparare in fretta dai propri errori e
migliorare attraverso l’esperienza anziché vedere sempre le solite facce
commettere i soliti errori.
Ho visto Mattéo Guendouzi sfornare una
prestazione fenomenale e voglio quindi vedere cosa succede quando Unai Emery
concederà minuti agli altri giovani in rosa.
Ancora una volta, Unai, ci vuole
coraggio ma temo che questo appello, come tutti gli altri, finisca nel vuoto.
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti