Bernd Leno –
voto 5.5: incolpevole su entrambe le reti subite, ha però commesso parecchi
errori in fase di costruzione di gioco, mettendo sotto pressione i difensori.
ALLARMANTE AMMINISTRAZIONE.
Calum Chambers –
voto 6.5: il migliore della difesa dell’ Arsenal. L’unico capace di
conuigare buone letture difensive a qualità da playmaker richieste per un gioco
(?) come quello richiesto da Unai Emery, specialmente in fase di impostazione
da dietro. COLONNA PORTANTE.
David Luiz –
voto 6.5: forse la sua miglior partita con la maglia dell’ Arsenal da
quando ha attraversato Londra verso Nord. La difesa a tre lo ha reso molto più
tranquillo, coperto e libero di aggredire in aria Vardy oppure proporsi in fase
di gioco. HABITAT NATURALE.
Rob Holding –
voto 4: pessima partita per il ragazzo nativo di Bolton. Schierato a
sinistra nella difesa a tre, ha totalizzato una % di misplaced passes da mani
nei capelli ed ha gravi colpe sul goal di Vardy. Nonsense la scelta di
preferirlo al più esperto Sokratis, per di più per un match teso ed intenso
come questo. NOTTE HORROR.
Héctor Bellerín
– voto 5.5: un po’ arrugginito in fase difensiva, si è proposto bene in
attacco, buttandosi alle spalle di Ozil o Lacazette e aprendo interessanti
corridoi da esplorare con passaggi filtranti. La pausa ci restituità un
giocatore abile ed arruolabile. DIESEL.
Sead Kolašinac –
voto 6: la tecnica è quel che è, ma il bosniaco ha provato a spingersi in
attacco e aiutare in copertura lo spaesato Holding. Qualche buon taglio a
rientrare, sempre la solita sostanza e il solito impegno. Una partita
sufficiente. PRONTO INTERVENTO.
Lucas Torreira –
voto 5: sulla scia dell’ ingresso a Guimaraes, l’ uruguagio ha giocato una
partita pessima, lontana dagli standard alti a cui ci ha abituato l’ex
centrocampista della Sampdoria. SPAESATO.
Mattéo Guendouzi
– voto 4.5: altra partitaccia dell’ enfant prodige francese. Tanti errori,
tante disattenzioni. Il ragazzo dai capelli riccioluti avrebbe forse bisogno di
un bagno d’ umiltà e di toccare di nuovo il suolo. OVERHYPED.
Mesut Özil –
voto 6.5: uno dei pochi a predersi delle responsabilità. Si è impegnato, ha
creato gioco, collegato i reparti, corso, combattuto. Al momento è un giocatore
a cui l’ Arsenal non può rinunciare nel modo più assoluto. TERZO OCCHIO.
Pierre-Emerick
Aubameyang – voto 6: chiamato ad allargarsi vista la presenza di Lacazette,
il gabonese ex BVB ha spinto sull’ acceleratore un paio di volte nel tentativo
di creare superiorità numerica. Giusto annullare il goal. Spero che la pausa lo
aiuti a ritrovare un po’ di energie, soprattutto mentali. PILE SCARICHE.
Alexandre
Lacazette – voto 5.5: ha lottato, come sempre ha dato l’anima, ma i due
goals sbagliati in area di rigore gridano vendetta. Che partita sarebbe stata
se il francese avesse avuto la giusta lucidità e avesse battuto Schmeicheal?
Chissà. NEBULOSO.
Nicolas Pépé – sv.
Joe Willock – sv.
Unai Emery –
voto 5: la scelta di schierare la difesa a tre è stata azzeccata. La
squadra oggi ha giocato bene, offerto un buon calcio, una discreta personalità.
Purtroppo l’ aver trovato un accenno di svolta tattica al 9 di Novembre non può
essere tollerato. Merita l’ esonero per ciò che ha combinato fino al fischio d’
inizio dell’ arbitro. TIME TO SAY GOOD EBENING.
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