È di oggi la notizia, riportata dal
Mirror e da Andrew Allen su Arseblog
News, di un forte scontro tra Raúl Sanllehi e Sir Chips Keswick a proposito
dell’introduzione di David O’Leary nel board del Club.
Non che abbia bisogno di
presentazioni ma David O’Leary resta il giocatore con più presenze in assoluto
con la maglia dell’Arsenal (722), spalmate su vent’anni di carriera, e uno dei
difensori più forti e allo stesso tempo eleganti che abbiano graziato Highbury
con la sua presenza.
Capitano tra il 1980 e il 1983,
l’irlandese ha portato a casa due campionati, due FA Cup e due coppe di Lega,
prima di appendere le scarpe al chiodo e diventare assistente di George Graham
al Leeds United.
Promosso manager dopo la partenza
di Graham, ha lanciato in prima squadra un gruppo di giovani e portato il Leeds
costantemente tra le prime cinque in Premier League, ad una semifinale di coppa
UEFA e una di Champions League, persa contro il Valencia. Tra i vari talenti
svezzati da David O’Leary ci sono Kewell, Bowyer, Woodgate, Harte e Alan Smith,
per citarne solo alcuni.
Insomma, qualcosa di calcio il
nostro caro Spider conosce, quindi perché opporsi in maniera così brutale ad
un suo ingresso nel direttivo del Club?
Secondo quanto riportato, lo
scontro sarebbe stato molto pesante e il fatto che sia trapelato di certo non
aiuta un Club attorno al quale circola così tanta negatività.
Vista dall’esterno, l’attitudine di
Raúl Sanllehi è quella di un vero boss, come il suo titolo di Head of Football
richiede, ma sarà indispensabile fare in modo che la sua autorità e il suo
raggio d’azione non debordino; abbiamo passato una quindicina d’anni con Arsène
Wenger a dettare legge a tutti i livelli del Club, non credo sia saggio tornare
su quella strada: sempre secondo quanto riportato, tutte le decisioni più
importanti sono prese da Raul Sanllehi, che si consulta esclusivamente con Edu
e Vinai Venkatesham.
Una struttura malsana, che
probabilmente ha causato la partenza di Sven Mislintat e sembra stia creando
attriti tra le più alte sfere.
L’idea iniziale del “nuovo” Arsenal
prevedeva una spartizione dei poteri decisionali tra persone competenti, ognuna
nel proprio ambito, e un taglio netto con il passato; l’arrivo di David
O’Leary, profondo conoscitore di calcio e dell’Arsenal, in un ruolo di
consigliere calcistico è perfettamente in linea con la filosofia instaurata
dopo la partenza di Arsène Wenger e dovrebbe essere incoraggiato, non
ostracizzato - a meno che il nostro caro Don
Raúl non si senta minacciato da questa nuova nomina e abbia paura che
qualcuno gli faccia ombra.
Se
così fosse, saremmo agli albori di una nuova dittatura, molto più feroce e
molto meno competente di quella precedente.
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