Passato l’ultima sosta per le
Nazionali del 2019, è tempo di tornare a giocare in Premier League e - speriamo -
a vincere. L’avversario odierno il Southampton penultimo in classifica
ma “pericoloso in trasferta”, secondo Unai Emery. Come successo a Leicester,
anche questa partita restituisce l’immagine dell’ultima spiaggia per il tecnico
basco, perennemente sotto esame. Abituiamoci, sarà così da qui alla fine
dell’anno, almeno; l’atmosfera attorno alla squadra è quella che è, toccherà a
Unai Emery e ai suoi giocatori trovare, da soli, il modo di ribaltare una
situazione spinosa e, speriamo, riconquistare i tifosi.
L’AVVERSARIO
Otto punti in dodici partite, sei
sconfitte nelle ultime sette partite, tra le quali spicca ovviamente lo storico
1-9 rimediato dal Leicester, al St. Mary’s stadium - questo è il Southampton.
Non so se le parole di Unai Emery siano vere o semplicemente di facciata ma,
per quanto le sole due vittorie del Southampton siano in effetti arrivate in
trasferta, l’avversario di oggi non dovrebbe rappresentare un problema per una
squadra come l’Arsenal.
Il condizionale è d’obbligo, visto
quanto successo contro Sheffield United, Crystal Palace e Wolves, ma non
vincere in casa contro il Southampton sarebbe un ulteriore tonfo, forse
l’ultimo di Unai Emery. Di certo la sosta avrà permesso ai Saints di fare il punto e magari rivedere il 5-4-1 d’ordinanza,
fino a qui deludente soprattutto in zona gol; il ritorno di Djenepo offirà un
bell’auto a Ings, ex-Liverpool, che spesso si è trovato solo davanti.
CASA ARSENAL
Come detto, non c’è alternativa
alla vittoria per noi: un altro passo falso ci allontanerebbe ulteriormente
dalla zona Champions e potrebbe voler dire la fine della corsa per Unai Emery,
nonostante il supporto della dirigenza. Nelle prossime tre settimane
affronteremo rispettivamente la penultima, l’ultima e l’undicesima della
classe, due delle quali in casa, quindi non fare bottino pieno sarebbe
imperdonabile.
Mentre a tenere banco sono
principalmente le vicende extra-calcistiche di Granit Xhaka, Lucas Torreira e
Pierre-Emerick Aubameyang, Hector Bellerín ha lanciato un accorato appello
all’unità, nello spogliatoio come sugli spalti, per risollevare le sorti e il
morale di un ambiente depresso e disilluso. Basterà? No, a meno che non si assista
ad una prestazione soddisfacente e una vittoria indiscutibile.
L’avversario sembra essere quello
giusto per invertire una brutta tendenza, almeno sulla carta: non mi aspetto
una vittoria-record come quella del Leicester ma sarebbe bello - e rassicurante
- vedere una squadra decisa a vincere in maniera larga e convincente.
LA FORMAZIONE
Dani Ceballos è ancora infortunato
e ne avrà per almeno altre tre settimane, mentre Rob Holding e Sokratis hanno
accusato dei leggero fastidi e non ha partecipato all’allenamento di giovedi;
stessa sorte è toccata a Nicolas Pépé, non infortunato ma rientrato in ritardo
dagli impegni internazionali con la Costa d’Avorio. Tutti disponibili gli
altri, tra i quali potrebbe rientrare anche Granit Xhaka: lo svizzero non ha ancora
voltato pagina e dichiarato apertamente di non poter ancora accettare quanto
successo, mentre Unai Emery ha confermato che l’ex capitano sta meglio e
potrebbe essere preso in considerazione per la partita di oggi: dove sta la
verità? Impossibile dirlo. Sarà interessante vedere se Unai Emery continuerà
con il 3-4-1-2 nonostante l’impegno casalingo relativamente facile: così fosse,
l’unico cambio di rilievo potrebbe riguardare la corsia sinistra, dove Kieran
Tierney dovrebbe sostituire Sead Kolašinac. Se invece dovessimo tornare alla
difesa a quattro, forse potremmo finalmente vedere Mesut Özil, Nicolas Pépé,
Alexandre Lacazette e Pierre-Emerick Aubameyang in campo contemporaneamente -
ipotesi che però tenderei ad escludere. Questi gli XI che Unai Emery dovrebbe
mandare in campo oggi pomeriggio: Leno,
Chambers, Sokratis, David Luiz, Bellerín, Guendouzi, Torreira, Tierney, Özil,
Aubameyang, Lacazette.
A disposizione: Martínez, Holding,
Kolasinac, Willock, Saka, Pépé, Martinelli.
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