Le vacanze sono finite!
Finalmente tornano
l’Arsenal, la Premier League e pure l’Europa League. Prima d’iniziare un
periodo pieno di partite e quindi di anteprime, pronostici, dirette e pagelle,
vorrei prendere il tempo per parlare di uno dei nostri giovani di cui si parla
poco - troppo poco: Reiss Nelson.
Attualmente messo in secondo piano dall’esplosione di Bukayo Saka e soprattutto Gabriel Martinelli, l’attaccante inglese è finito lentamente nel dimenticatoio nonostante il fatto che Mikel Arteta lo abbia fatto partire titolare in tre delle prime cinque partite da allenatore dell’Arsenal e che abbia speso parole più che importanti per il giovane prodotto di Hale End.
Meno di un mese
fa, infatti, il tecnico basco ha detto che “Reiss
Nelson ha il potenziale per fare tutto ciò che vuole. Ha bisogno di essere
guidato, di essere rimproverato a volte, e allora è pronto. L’ho schierato
perché mi fido, perché ha la voglia giusta e perché so che può fare la
differenza.”
Un’altra intervista, pubblicata oggi dal
Guardian,
ci racconta un po’ meglio chi è Reiss Nelson e soprattutto che giocatore vuole
e può diventare: il parallelo con Jadon Sancho, durato fino a quando l’amico
d’infanzia è volato al Borussia Dortmund; l’adolescenza in uno dei quartieri
più complicati del sud-est di Londra e l’impegno quotidiano per restare fuori
dai brutti giri e scalare le gerarchie all’Arsenal.
Dagli otto anni
fino all’esordio in prima squadra, Reiss Nelson è sempre stato il talento più
cristallino, il giocatore che salta tutti gli avversari e decide la partita;
ovviamente le cose non sono altrettanto semplici quando giochi “con i grandi”
ma i numeri ci sono, manca un pizzico di fiducia nei propri mezzi per esplodere
definitivamente.
Il fatto di essere
lontano dai riflettori, occupati da altri giovani talenti e da compagni di
squadra più esperti e più costosi, potrebbe essere la chiave affinché Reiss
Nelson compia l’ultimo passo, il più difficile. Se naturalmente è più a proprio
agio quando agisce sulla sinistra della linea offensiva, la sua capacità di
allargare il campo potrebbe risultare decisiva nel convincere Mikel Arteta a
schierarlo a destra, dove normalmente dovrebbe agire Nicolas Pépé, che però
tende ad accentrarsi troppo per il gioco offensivo dell’ex assistente di
Guardiola.
Come spiegato
benissimo da Michael Cox in un podcast di qualche settimana fa, il sistema
offensivo di Mikel Arteta prevede che l’ala sinistra converga verso il centro
per lasciare campo alla sovrapposizione del terzino e allo stesso tempo aiutare
il centravanti in area di rigore, mentre il trequartista s’inserisce
centralmente: se l’ala destra non resta larga, ci si ritrova con un ingorgo
nelle zone centrali e la fascia completamente scoperta, date le istruzioni del
terzino destro di accentrarsi in mezzo al campo.
Traducendo i ruoli
con i nomi abitualmente tra i titolari, avremmo Pierre-Emerick Aubameyang che
si accentra da sinistra per aiutare Alexandre Lacazette, mentre Bukayo Saka
sale a sinistra e Mesut Özil s’inserisce in area centralmente: se anche Nicolas
Pépé si accentra, con Héctor Bellerín già impegnato a dar man forte a Lucas
Torreira e Granit Xhaka a centrocampo, ci ritroviamo completamente scoperti a
destra e quindi più facili da neutralizzare e più vulnerabili in contropiede.
Fino a questo
momento, Nicolas Pépé non è ancora stato capace di frenare il proprio istinto,
che lo porta sul suo piede più forte, il sinistro, e quindi la nostra manovra è
un po’ troppo statica; non è solamente colpa dell’ivoriano, ovviamente, perché
Mesut Özil è da sempre allergico all’area di rigore e quindi rallenta il gioco
offensivo, anziché facilitarlo, ma è necessario un cambio di stile veloce,
oppure continueremo a far fatica a creare occasioni da gol.
In questo vuoto
tattico, ammettendo che Nicolas Pépé proprio non riesca ad adattarsi,
entrerebbe a puntino Reiss Nelson, appunto.
Oltre che una
questione di talento e duro lavoro, il calcio è spesso una questione di
tempismo e fortuna, due componenti che potrebbero fare la differenza per il
presente e soprattutto il futuro dell’attaccante inglese.
In una squadra
attualmente bisognosa di un eroe, anche il più inaspettato, Reiss Nelson
potrebbe rivelarsi una pedina molto importante.
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