Il responso dei controlli è stato impietoso: rottura
della caviglia destra, prognosi che va dalle otto alle dieci settimane.
La stagione di Lucas Torreira può considerarsi conclusa, a meno di un recupero più veloce del previsto - cosa storicamente inabituale in casa Arsenal. Nella migliore delle ipotesi, l’uruguaiano potrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo ad inizio maggio e fare una breve apparizione in occasione dell’ultima di campionato, il 17 maggio in casa contro il Watford, o addirittura a Wembley per la finale di FA Cup, se mai dovessimo arrivare fino a lì.
Nella peggiore
delle ipotesi, o se preferite la più verosimile, Lucas Torreira sarà pienamente
ristabilito a ridosso dell’inizio della prossima Copa América, in programma dal
12 giugno al 12 luglio di quest’anno; resta da vedere se l’ex mediano della
Sampdoria prenderà parte alla spedizione, dato lo scarso utilizzo pre-infortunio:
Óscar Tabárez è un suo grande ammiratore ma la nazionale uruguayana è ben
coperta in mezzo al campo, quindi la convocazione di Lucas Torreira è
tutt’altro che scontata.
Tornando all’Arsenal, come cambiano ora i piani di Mikel
Arteta, immediati e futuri?
Dopo aver iniziato
l’era Arteta da titolare inamovibile a centrocampo, in coppia con Granit Xhaka,
Lucas Torreira è finito sempre più ai margini, sostituito nello scacchiere del
basco da Dani Ceballos, spesso eccellente nel ruolo di regista basso.
Alla tenacia e
all’abilità nel rubare palla dell’uruguayano, Mikel Arteta ha preferito sempre
più spesso le qualità balistiche di Dani Ceballos, di un altro livello rispetto
al compagno quando si tratta di trovare i compagni tra le linee o far avanzare
il pallone, che sia con progressioni palla al piede o attraverso passaggi
incisivi.
Nonostante il
giovane centrocampista spagnolo sia solo in di passaggio, Mikel Arteta sta
riponendo grande fiducia nel connazionale e sembra così mandare un messaggio alla
dirigenza: davanti alla difesa contano più i piedi buoni che l’abilità
difensiva individuale.
La chiave credo
stia proprio qui, nella concezione collettiva della fase difensiva anziché la
bravura individuale nel recuperare palloni o bloccare la manovra avversaria;
per quanto Lucas Torreira sia di gran lunga il miglior rubapalloni che abbiamo
in rosa, pecca in due aree: il senso della posizione e la distribuzione del
pallone. Se nel primo caso a penalizzarlo è la generosità nel rincorrere gli
avversari, nel secondo siamo di fronte ad un classico caso di concorrenza
spietata: Lucas Torreira non è il medianaccio
all’antica (o alla Francis Coquelin) che recupera il pallone e non sa che
farsene, semplicemente Dani Ceballos è di un’altra categoria sotto questo
aspetto e garantisce un possesso palla più pulito e più incisivo.
Il quadro quindi è
quantomeno complesso per l’uruguayano e l’infortunio di certo non lo aiuterà
nel recuperare posizioni nelle gerarchie - anzi: Mikel Arteta ha spesso
ripetuto che in Premier League servono forza e fisicità, non esattamente due
delle migliori qualità di Lucas Torreira; inoltre la situazione economica più
che precaria del Club, che l’estate prossima dovrà provare a racimolare più
fondi possibili, mette la permanenza di Lucas Torreira a rischio.
Se i piani
immediati di Mikel Arteta non dovrebbero cambiare granché, visto che comunque
Lucas Torreira era impiegato con il contagocce, quelli futuri rischiano di
essere rivoluzionati da un infortunio sfortunato e intempestivo.
Con l’uscita
dall’Europa League e prima ancora dalla Carabao Cup, il nostro calendario si è
svuotato sensibilmente e il turnover è diventato meno una necessità, togliendo
opportunità a chi, come Lucas Torreira, si trova a rincorrere una maglia da
titolare nell’undici ideale di Mikel Arteta.
Come Sokratis,
Ainsley Maitland-Niles, Sead Kolašinac e Emiliano Martínez, Lucas Torreira
potrebbe appena aver compiuto, suo malgrado, un passo in più verso la porta
d’uscita.
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