
In quella squadra, tuttavia, c’erano già
Willian, Nicolas Pépé, Joe Willock e Pierre-Emerick Aubameyang: perché serviva
così disperatamente un ventenne con una manciata di partite con la maglia
dell’Arsenal?
Intensité
e umilté,
sempre per citare l’avanguardista di Fusignano.
Due qualità che sembrano mancare a Willian e
soprattutto a Mesut Özil, il giocatore che dovrebbe fare quel che fa Emile
Smith Rowe ed invece è prossimo al trasferimento al Fenerbahce, dove prenderà
la sua pensione dorata.
Era il 29 giugno 2019 quando imploravo Mesut Özil di
rimettersi in discussione, di
reinventarsi ed evitare così l’inevitabile estinzione, un appello rimasto
inascoltato.
Oggi, quel ragazzino di cui si parlava un gran bene e che giocava proprio nel suo ruolo è diventato intoccabile, mentre la superstar è ai margini e in procinto di lasciare il Club.
Il futuro non arriva un passo alla volta ma è come il Natale di una celebre pubblicità: quando arriva, arriva.
Il futuro è arrivato meno di un mese fa,
d’improvviso, quando Emile Smith Rowe ha interpretato in chiave moderna il
ruolo di trequartista e da allora ha inanellato prestazioni superbe - in fase
offensiva come in fase difensiva.
Emile Smith Rowe sarà pure un trequartista
ma si comporta come un centrocampista vecchio stampo, quelli che andavano in
supporto degli attaccanti e degli esterni, che davano una mano in fase
difensiva ed erano costantemente impegnati a fare qualcosa di utile per la
squadra, senza sosta.
Per i nostalgici, quelle erano le mezz’ali
che dominavano le partite e attraverso le quali passavano quasi tutti i
palloni, quelli che non si fermavano mai e uscivano dal campo con la maglietta
fradicia di sudore - ma felici.
Il futuro è arrivato ed ha trasformato il
presente in un passato arcaico, lasciando i Mesut Özil e Willian di questo
mondo come statue di sale, immutabili.
Il futuro ha la faccia d’angelo e le intenzioni belligeranti di Emile Smith Rowe, Gabriel Martinelli, Kieran Tierney e Bukayo Saka, gente che tiene la testa bassa ma avanza come un carrarmato, sempre rimanendo al servizio della squadra.
Invece di ammirarsi nello specchio e credere di essere immortali, questi ragazzi terribili lavorano duramente per diventarlo.
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